29 marzo 2007

Ozpetek contro

La colonna sonora è bellissima. E poi nel complesso è ben recitato. Persino Ambra Angiolini che non credevo. Milena Vukotic poi è la migliore di tutti, quattro battute, ma come apre bocca non te la dimentichi. E poi è ben recitato.

L'hai già detto.

Sì lo so, è che sto cercando disperatamente qualcosa di buono da dire su Saturno Contro, mi attacco alla recitazione.

Tanto per cominciare io non ci volevo andare.
"Capisco, non ti piace Ozpetek"
"Sì, mi piace anche, ma questo non mi ispira"
"Va bene ma perché non lo vuoi vedere?"
"No niente di razionale, un branco di quarantenni che si rapportano con la morte e la caducità della vita, devo proprio?"
"Insomma, noi andiamo stasera, dai vieni"

Telefono al Gattoconsorte nella speranza che abbia un rigurgito di infantilismo.
"Ciao dove sei?"
(magari mi dice che è a casa solo e sta piangendo perché la cena non è pronta)
"In ufficio"
"Mi hanno invitato a vedere Saturno Contro"
"O.K."
Però sai, non so se andare”
Ma scherzi? Perché non vuoi andare al cinema? Poi è Ozpetek, su”

Non ci sono più i mariti di una volta, non ho scuse. Mi ritrovo a seguire le vicende di un gruppo di amici che sono una specie di famiglia allargata. Solidali l'uno con l'altro, un po' pettegoli, tutte le dinamiche di un gruppo di individui ben affiatati. Etero e gay mescolati senza gli imbarazzi e i moralismi che ci saremmo sorbiti in un film girato anche solo una manciata di anni fa. Fumano un sacco, hanno bisogno di uno stupefacente legale a cui attaccarsi per sopportare la vita. I più non hanno figli, ma quelli che ce li hanno non sanno fare i genitori. Qualcuno muore, qualcuno tradisce. Ci sono i Dico e l'eutanasia, ma sottotraccia, come allusione che il pubblico coglierà al volo. Bella colonna sonora e citazione cinefila in una delle ultime sequenze.


Il film non è malaccio, ma neanche troppo bello. Anzi mi coinvolge poco poco. Passo il primo tempo ad aspettare che decolli e il secondo a chiedermi come faranno a farlo finire. Eppure c' è la mia generazione sullo schermo. Comprano all'Ikea, condividono i miei valori, sbattono il muso contro una grossa crisi, si trovano a tu per tu con la fragilità della vita.
Allora qual è il problema, criticona che non sei altro?
Il problema è che sto guardando una fotografia: ecco i personaggi, le luci, lo sfondo. Per 110 minuti Ozpetek me la descrive nei minimi dettagli. Bella immagine, ma io sto ancora aspettando che cominci il film. E' come se rimanesse ancorato all'antefatto senza mai sviluppare la storia.

Manca uno straccio di conflitto perché io mi possa emozionare. E non ditemi che Accorsi che mette le corna a Margherita Buy sarebbe un conflitto, per piacere, è un embrione. Anche la scena in cui moglie e amante si incontrano è geniale, ma insomma alla fine non succede niente.
Sarà anche la vita che è banale. Sarà anche che questa generazione è troppo inetta per vivere una storia che non sia semplicemente un embrione di evento, ma insomma che palle.